Caso del Mostro di Firenze: una vecchia macchina da scrivere potrebbe collegare un sospettato agli omicidi delle coppiette.
Il caso del Mostro di Firenze potrebbe essere a una svolta grazie a un elemento apparentemente dimenticato: una vecchia macchina da scrivere.
Dal 1968 al 1985, il killer delle coppiette terrorizzò la provincia fiorentina, uccidendo giovani fidanzati appartati nelle campagne. Ma ora, una nuova pista potrebbe collegare una macchina da scrivere a uno dei principali sospettati dell’epoca.
Mostro di Firenze: la macchina da scrivere e le lettere
A riaccendere l’interesse su questo dettaglio – come riportato da Mowmag.com, è Paolo Cochi, documentarista ed esperto del caso.
L’esperto ha acquisito una vecchia macchina da scrivere appartenuta a un sospettato di essere il killer. Questo uomo era già stato coinvolto in un’indagine per il furto di una Beretta .22, la stessa arma utilizzata negli omicidi.
Tuttavia, la svolta recente riguarda il possibile collegamento tra questa macchina da scrivere e le tre lettere di minaccia inviate ai magistrati nel 1985, lettere da sempre ritenute provenienti dal Mostro di Firenze.
La grafologa Clarissa Matrella, che ha condotto un’analisi approfondita, ha rilevato: “Nell’indagine effettuata mi sono imbattuta in una macchina usurata con delle possibili omografie compatibili con le lettere fotocopiate.
Sembra, però, che: “Manca la collaborazione da parte della Procura che da tempo nonostante abbia dato la possibilità di accedere agli originali, è silente“.
L’importanza della prova del DNA
Un ulteriore passo avanti nell’indagine potrebbe arrivare attraverso l’analisi del DNA. Secondo la grafologa Matrella, le lettere minatorie originali furono incollate con della saliva.
“Sarebbe opportuno che le lettere originali fossero sottoposte alla prova del DNA da una genetista visto che il retro è stato incollato con la saliva presumibilmente e comparato con il possessore della macchina da scrivere“, aggiunge.
Purtroppo, la lentezza della burocrazia sta ostacolando l’avanzamento di questa pista. “Non ho più avuto nessuna notizia in merito“, afferma la Matrella.
Senza il confronto diretto con i documenti originali, l’analisi grafologica non può essere completata con la certezza necessaria per trarre conclusioni definitive.